Pieter Bruegel il Vecchio, La parabola dei ciechi

Questa immagine sembra la metafora del lavoro automatico e senza la consapevolezza dell’azione che si sta compiendo, senza l’attenzione a ciò che accade intorno: essere ciechi, appunto

Consulenza e Formazione hanno un compito primario: favorire la distinzione tra l’agire ripetitivo e l’agire consapevole, per non ritrovarsi come i ciechi della parabola che camminano senza vedere dove stanno andando e cadono.
La formazione consiste nel trasferire delle competenze e delle conoscenze. Nel mio specifico riguardano la comunicazione e la relazione, in quanto le sole abilità tecniche non sono sufficienti.
Si riflettere sulla differenza tra saper fare e sapere, tra flessibilità e capacità nel dialogo, tra  soft skill e hard skill. 
La consulenza al ruolo consiste nel riflettere insieme per identificare i problemi, affrontare le difficoltà che la quotidianità lavorativa presenta, gestire la sempre più crescente complessità.
Gli incontri avvengono in un ambiente protetto, sono mirati alla persona, riservati e personali.
L’etica nella relazione, sia verso se stessi che nei riguardi dell’altro, permette di sviluppare al meglio la responsabilità nelle azioni, la congruenza nelle scelte, la sintonia nel gruppo, la consapevolezza della leadership e rinforzare le competenze aziendali richieste, in armonia con i valori etici individuali. 

Psicoanalisi non significa solo terapia ma, per la sua particolare prospettiva e per le sue potenzialità preventive, sa offrire delle indicazioni nell’impostare procedure e programmi formativi, per progettare organizzazioni di lavoro indirizzati al bene-essere, alla conoscenza, alla collaborazione nei gruppi.

Già negli anni ’90 in alcune aziende avevo partecipato alla elaborazione ed alla divulgazione, attraverso una formazione specifica, della carta dei valori o carta etica intesa come elemento imprescindibile nel governare le relazioni interpersonali professionali.

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