Intervento del 28 aprile 2021
Derive dell’analisi virtuale
Deriva inquietante è la cronofagia: comporta una contrazione di tempo e spazio, l’accelerazione del tempo sociale e la conseguente riduzione delle barriere spaziali.
Gli umani e la tecnologia: la Technè è raccontata da Galimberti come l’apparato tecnico cui la razionalità fornisce mezzo e metodo per usarlo in maniera efficiente e funzionale, quel contesto che l’uomo si crea non potendo vivere di istinto.
Ma non sempre la razionalità soccorre, perché Il tempo risparmiato attraverso la tecnologia è strangolato dall’accelerazione sociale, quindi non è mai abbastanza.
Mangiamo il tempo e siamo mangiati dal tempo, nutrendo e riproducendo le condizioni della cronofagia: come l’erosione del tempo libero per l’invadenza del tempo del lavoro, come l’erosione dell’esperienza fisica quotidiana a favore di quella virtuale, un paradosso che le nuove generazioni stanno gestendo in maniera inconsapevole. Senza razionalità.
La Technè è parte dell’esperienza culturale, ma Il senso del limite sembra perso.
C’è una nuova geografia fornita da Internet, una nuova partizione degli spazi, da misurare non in termini di distanza materiale ma di rapidità di accesso virtuale.
Il “non ho campo” apre alla possibilità del dolo nell’uso del online, un esempio potrebbe essere la registrazione non dichiarata degli incontri. L’uso diventa abuso che diventa onnipotenza narcisistica ampliandone il “pensiero magico”.
La distanza fisica comporta sia un abbassamento delle difese – in quanto si è lontani, manca il contatto, alcuni si sentono ostacolati altri più liberi nel dire – sia un abbassamento della coscienza etica per la certezza della impunibilità, per la difficoltà di reperire l’attore sul web, ed è aumentata l’aggressività e la volgarità.
La deriva è una specie di ala posta sotto lo scafo nelle barche a vela per darne la stabilità, nelle barche di nuova tecnologia è basculante: può essere modificata per ottimizzarne l’uso, quindi è trasformativa.
La deriva nel lavoro terapeutico online può essere trasformativa, aprire a diverse rappresentazioni diagnostiche, si può costruire un rapporto in cyberspace, un rapporto che non è migliore o peggiore ma diverso da quello della stanza dell’analisi.
Immagine da Verve Cup Offshore