La Terra vista dalla Luna.
È un cambio importante di prospettiva, come la capacità di guardare l’albero dalla parte delle radici e non vedere solamente la chioma lussureggiante: Maria Zambrano sottolinea che la nostra anima è attraversata da sedimenti di secoli, le radici sono più grandi dei rami che vedono la luce.

Counseling filosofico

Non vorrei mai morire per le mie idee, perché potrebbero essere sbagliate. (Bertrand Russell)

IL COUNSELING FILOSOFICO: un invito al pensare

Gerard Achenbach nel 1981 inventa il Counseling Filosofico: propone di usare la filosofia nell’affrontare i problemi quotidiani, riconquistando il ruolo pratico che ha avuto nella Grecia Classica.
La filosofia non si chiede il “cosa è” di un qualcosa, ma il “come è” iniziata quella cosa. 
La filosofia capovolge il problema e lo guarda dalla parte delle radici: le incertezze e le difficoltà possono essere intese come momenti di svolta, nella ricerca di senso della vita, non come un momento di intralcio o di arresto.
Il Councelor Filosofico si rivolge a singole persone ed a gruppi, sia nel proprio studio che all’interno di organizzazioni e aziende.

Nella normalità della vita quotidiana emergono imprevisti e complicazioni per cui non si trovano subito delle risposte, ma aumentano le domande. Può essere un disagio legato ad un momento particolare, quale una malattia, una morte, un amore; delle tensioni che derivano da difficoltà decisionali come una scelta professionale, di studio per sé o per i figli, un trasferimento; gli interrogativi etici che comportano una scelta definitiva come un aborto, una fecondazione artificiale, l’eutanasia, la donazione di pelle ed organi. 

Sono alcuni esempi di problematiche complesse che molte persone si trovano a dover affrontare: il dialogo con un Counselor Filosofico può fornire strumenti di comprensione e di ricerca che agevolano nelle scelte.  
Si affrontano le difficoltà della esistenza quotidiana: il Counseling Filosofico non si rivolge a persone che presentano patologie psichiche, infatti scherzando è stata definito una “cura per sani”.  
Nelle imprese e nelle organizzazioni sovente emergono controversie che si possono definire di carattere etico, anche se non sempre sono esplicitate come tali. 
In molte situazioni lavorative, in alcuni ruoli e funzioni, si presentano con frequenza problematiche complesse:  di tipo valoriale, legate ai concetti di responsabilità, di progettazione, di rispetto dell’altro; di tipo decisionale, come un cambiamento di ruolo, un reinserimento dall’estero o dopo una maternità, la scelta operativa per agevolare il lavoro da remoto; di tipo etico quando emerge un conflitto tra doveri incompatibili, come la richiesta di fedeltà all’azienda e la necessità di lealtà al cliente, come l’attenzione ai figli e la richiesta di pesi operativi.
Queste tematiche possono essere affrontate efficacemente attraverso una riflessione filosofica poiché offre un ampliamento di visone oltre l’aspetto economico, che si sta rivelando riduttivo per la persona.

Sono le persone che fanno l’azienda: affinché muti la società deve poter mutare il singolo e può avvenire solo attraverso la responsabilità, la realizzazione ed il riconoscimento.  
Le persone non lavorano meglio se sono controllate strettamente ma se sono responsabilizzate con contenuti valoriali.

La pandemia del 2020 ha permesso di riscoprire la rilevanza delle donne e le aziende stanno sviluppando la consapevolezza che l’ottimizzazione del lavoro ed il rispetto personale saranno vincenti se coniugati eticamente. 

Proposta di riflessione: 
inizio con Considèrations morales di Hannah Arendt:

– l’attività di pensare come tale, l’abitudine di esaminare tutto e di riflettere su tutto ciò che accade, può essere di siffatta natura da condizionare gli uomini a non compiere il male?
– quei disastri avvenuti per ciò che definiamo come mancanza di coscienza, non sono forse dovuti all’ attitudine a non pensare? 

Proseguo con L’école de la philosophie di Charles Coutel: 

– l’uomo prudente è capace di precauzioni e sa fare previsioni a lungo termine, è dotato di memoria (per trattenere le lezioni del passato), di intelligentia (per discernere l’essenziale nel presente) e di providentia (che prefigura l’avvenire per prevederlo).

Termino con Filosofia y Poesia   di Maria Zambrano, colei che ha inventato la “ragione poetica”:

– Oggi poesia e pensiero ci appaiono come due forme insufficienti, e ci si presentano due metà dell’uomo: il filosofo e il poeta. Non si trova l’uomo intero nella filosofia; non si trova la totalità dell’umano nella poesia. Nella poesia troviamo direttamente l’uomo concreto, individuale. Nella filosofia l’uomo nella sua storia universale, nel suo voler essere. La poesia è incontro, dono, scoperta per grazia. La filosofia ricerca, indagine guidata da un metodo.

Torna su